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LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETÀ E DEGLI ENTI
I delitti di contrabbando: il conflitto tra depenalizzazione e tutela degli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penaleIl contesto eurounitario ha fatto emergere tensioni e contraddizioni in tema di repressione dei reati di contrabbando, posto che il contrabbando, nel 2016, ha formato oggetto di una depenalizzazione (peraltro limitata al cd. contrabbando semplice), in decisa controtendenza rispetto al percorso intrapreso dal legislatore europeo con la Proposta di Direttiva del 2012, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penale, depenalizzazione sulla quale si sono appuntati gli strali della più attenta dottrina. Peraltro, anche la Direttiva 2017/1371/EU – recentemente recepita con il d.lgs. 75/2020 – pur se prevede la criminalizzazione di condotte in precedenza depenalizzate, appare, per quanto riguarda la materia in esame, una «scelta al ribasso», se confrontata con la Proposta di Direttiva del 2012 e sembra, in ogni caso, inidonea a fronteggiare il fenomeno criminoso in parola. Dopo alcuni cenni sul contesto istituzionale e normativo europeo – necessari per meglio comprendere spirito e portata della Direttiva 2017/1371, nonché dell'atto di «terzo pilastro» (la Convenzione PIF del1995) e della Proposta del 2012 che l'hanno preceduta – ci si concentrerà sull'analisi del d.lgs. 75/2020, nella parte in cui incide sul Testo Unico Doganale (d.p.r. 43/1973) e aggiunge al «catalogo 23» il nuovo art. 25 sexiesdecies. di Antonio Salvatore |
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