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LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETÀ E DEGLI ENTI

Le Linee Guida aggiornate di Confindustria: i reati ambientali

Com'è noto, il d.lgs. 231/2001 ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa a carico delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica per taluni reati commessi da persone fisiche operanti al loro interno. Tale responsabilità si applica ad un numero sempre più ampio di reati, tra cui ad esempio i reati societari, i reati contro la PA, i reati sulla sicurezza sul lavoro, i reati ambientali, e da ultimo, i reati di corruzione tra privati. Con lo scopo di fornire un aiuto alle imprese sono state aggiornate le Linee Guida di Confindustria per la costruzione dei Modelli organizzativi. Le Linee Guida forniscono alle imprese indicazioni di tipo metodologico su come predisporre un Modello organizzativo idoneo a prevenire la commissione dei reati indicati nel decreto, consentendo l'esonero dalla responsabilità e dalle relative sanzioni (pecuniarie e interdittive). La nuova versione adegua il precedente testo del 2008 alle novità legislative, giurisprudenziali e della prassi nel frattempo intervenute, mantenendo la distinzione tra le Parte generale e Parte speciale. In particolare, tralasciando - in quanto non oggetto specifico di approfondimento in questa sede - le modifiche e integrazioni della Parte generale, merita qui osservare che, quanto alla Parte speciale, dedicata all'approfondimento dei reati presupposto attraverso appositi case study, è stata oggetto di una profonda rivisitazione, volta non soltanto a trattare le nuove fattispecie di reato presupposto, ma anche a introdurre un metodo di analisi schematico e di più facile fruibilità. Tra le novità, in particolare l'analisi dei riflessi della disciplina «231» sui reati ambientali. Nelle pagine che seguono si svilupperà un sintetico commento proprio su quest'ultimo tema.

di Alessio Scarcella

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