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LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETÀ E DEGLI ENTI

La confisca nel sistema della responsabilità degli enti

La confisca del profitto, in un'ottica di prevenzione e repressione della criminalità d'impresa, rappresenta uno strumento di “regolazione fine” (fine tuning) della risposta all'illecito compiuto dall'ente. Con la confisca viene annullato del tutto il profitto derivante dal reato, così da garantire che - attraverso l'applicazione delle sanzioni pecuniarie e nei soli casi tassativamente previsti, con le sanzioni interdittive - si produca una significativa diseconomicità per l'impresa, in modo da assicurare una consistente controspinta economica all'illecito per l'ente, per il quale il reato presupposto si traduce così sempre in un costo tale da sopravanzare i vantaggi che possono derivare all'ente dalla sua commissione.

E' ormai riconosciuto nella giurisprudenza di legittimità che la confisca di cui agli artt. 9 comma 1 e 19 comma 1, d.lgs. 231/2001, oltre ad essere espressamente qualificata dal legislatore come “sanzione” per l'ente, presenti anche la configurazione di disciplina positiva, come “sanzione, principale, obbligatoria e autonoma rispetto alle altre previste nel decreto in esame”. Analogamente si ritiene che: “la confisca ... si atteggia ... come sanzione principale nell'art. 23 comma 2” La qualifica della confisca come sanzione, comporta necessariamente che la medesima, non essendo più collegata alla pericolosità della “res”, ma avendo un contenuto afflittivo, debba riguardare esclusivamente i beni dell'ente condannato (principio di responsabilità personale e divieto di inflizione della pena per responsabilità di altri).

di Tomaso Emilio Epidendio

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