Il d.lgs. 231/01 e le case farmaceutiche. Alcuni spunti sull'attività di sponsorizzazione e sulla gestione del rapporto con gli informatori scientifici
Negli ultimi anni il settore del mercato farmaceutico ha suscitato l'attenzione dell'opinione pubblica per alcune inchieste giudiziarie che hanno coinvolto note aziende cui è stato contestato il reato di truffa ai danni del Sistema Sanitario Nazionale. Ecco che pertanto, nonostante le numerose disposizioni e la capillarità delle prescrizioni che disciplinano le singole attività delle imprese che operano nel settore farmaceutico, molteplici rimangono le fattispecie a rischio reato ex d.lgs. 231/2001 che un'azienda del settore può compiere. Ciò comporta l'obbligo di una costante e sempre attenta individuazione e ricerca di idonei presidi penal-preventivi.
Quanto alle attività e ai processi sensibili nei rapporti con la P.A., si evidenziano quelli legati alla percezione e all'utilizzo di finanziamenti ed erogazioni pubbliche, agevolazioni o alla spesa farmaceutica convenzionata ed ancora ai fenomeni corruttivi legati alla partecipazione, all'aggiudicazione ed all'esecuzione di gare per le forniture di beni e servizi legati al ciclo del farmaco e del prodotto medicinale. Inoltre, non possono essere trascurate le criticità insite nella gestione dell'omaggistica, delle liberalità, dei convegni e congressi.
Di conseguenza, è necessario che il piano formativo degli Informatori Scientifici Farmaceutici privilegi non solo l'informazione scientifica sulle specifiche qualità dei prodotti da commercializzare, ma comprenda anche le seguenti tematiche: d.lgs. 219/2006, Codice deontologico Farmindustria, d.lgs. 231/2001, Documento di riferimento per la certificazione Farmindustria delle procedure relative alle attività di informazione scientifica, le normative regionali sull'informazione scientifica, il CCNL chimico-farmaceutico, il Codice etico aziendale. Il piano di formazione per gli ISF, che normalmente viene effettuato su impulso della Direzione commerciale, deve essere sottoposto alla diretta supervisione e controllo del Servizio scientifico, sia nella fase preventiva (scelta del contenuto formativo), sia successiva (verifica della formazione erogata).
di Marco Cardia
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