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LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETÀ E DEGLI ENTI

La responsabilità dipendente da reato e il Modello 231 nelle piccole imprese. Pro e contro e prospettive di riforma

L'applicazione della disciplina del d.lgs. 231/2001 alle piccole e medie imprese (PMI) ha rappresentato, fin dall'entrata in vigore della normativa sulla responsabilità «da reato» degli enti, un tema alquanto discusso e controverso. Le caratteristiche delle PMI, associate ai tratti peculiari che assume l'illecito amministrativo consumato nell'ambito delle stesse, generano il concreto pericolo di una responsabilità «automatica» della societas, con sostanziale sterilizzazione degli sforzi «preventivi» che l'ente virtuoso abbia profuso al fine di adeguare la propria realtà produttiva ai princìpi di compliance posti dal decreto. La necessità di realizzare un adeguamento del paradigma di imputazione dell'ente alle realtà produttive dotate di un apparato organizzativo-gestionale meno articolato appare tutt'oggi sempre più urgente, anche nell'ottica dei numerosi tentativi di riforma del decreto, con riferimento specifico alle fattispecie esimenti degli articoli 6 e 7 e, dunque, in relazione alla modulazione degli oneri preventivi plausibilmente esigibili da una PMI ai fini della prova liberatoria.

Il contributo, respingendo le tesi che propendono per l'esenzione delle PMI dal sistema sanzionatorio del d.lgs. 231/2001, si propone di individuare alcune soluzioni applicative «ritagliate» sulle specificità delle imprese di ridotte dimensioni, tanto sotto il profilo delle caratteristiche e dei contenuti dei Modelli organizzativi quanto in riferimento agli istituti, sostanziali e processuali, suscettibili di estensione alle vicende giudiziarie dell'ente.

di Mara Chilosi

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