Modello 231, risk governance, creazione di valore e successo sostenibile delle imprese
Il via libera definitivo alla CRSD (Corporate Sustainability Reporting Reporting Directive) da parte del Consiglio dell'Unione Europea il 28 novembre 2022, rappresenta un tassello fondamentale nel quadro normativo sulla sostenibilità. Si tratta di un vero cambio di paradigma che chiama le grandi imprese e le PMI quotate a definire sin da subito una strategia chiara di transizione verso modelli di Business più sostenibili, con uno sguardo al lungo termine.
La misurazione e la rendicontazione dei fattori ESG rappresentano l'epilogo, di un percorso di definizione della strategia aziendale sul piano della sostenibilità.
In quest'ottica l'adozione di Modelli 231 efficaci ed un'attenzione costante alle Policy adottate dalle aziende in materia di principi etici ed anticorruzione sono elementi di una «nuova» e «differente» lettura che si integra nei fattori ESG alla base dei nuovi trend di investimento e di creazione di valore sostenibile nel medio/lungo periodo.
Ai fini della rendicontazione ESG, diventano essenziali le informazioni sulla cultura d'impresa e sull'approccio delle imprese all'etica aziendale, incluse le informazioni sulla lotta alla corruzione attiva e passiva.
L'informativa ha, tra gli obiettivi della comunicazione dei dati non finanziari, l'ampliamento della visione degli impatti aziendali che vengono estesi alla collettività aziendale nel suo complesso, rendendo possibile il rafforzamento della reputazione, della fiducia e del consenso sociale verso l'azienda.
di Loredana Bracchitta
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