Decreto legge 231 - La verifica preliminare della procedibilità della segnalazione whistleblowing: cosa deve valutare il gestore della segnalazione

Come noto, il d.lgs. 24/2023 (Whistleblowing) prevede che il compito di gestire le segnalazioni interne sia affidato ‘ad una persona o a un ufficio interno autonomo dedicato e con personale specificamente formato per la gestione del canale di segnalazione, ovvero è affidata a un soggetto esterno, anch'esso autonomo e con personale specificamente formato' (cfr. art. 5 d.lgs. 24/2023). Nel caso di Società controllate dalla P.A. e tenute alla nomina di un Responsabile Prevenzione Corruzione e Trasparenza, tale attività è affidata ex lege a quest'ultimo.

L'articolo intende trattare la fase identificata dall'ANAC nelle proprie Linee guida e dalla dottrina come ‘procedibilità della segnalazione', vale a dire quella valutazione che il Gestore opera sulla sussistenza o meno dei presupposti oggettivi e soggettivi per poter effettuare una segnalazione interna. Trattasi di una verifica preliminare che si colloca prima della valutazione sulla fondatezza, rectius ammissibilità, della segnalazione.

La consapevolezza da parte del Gestore sui limiti applicativi della disciplina è una componente indefettibile dell'attività di gestione, anche a fronte dell'estesa platea dei destinatari delle tutele previste dal Decreto e della fattispecie tipizzate dal Legislatore la cui violazione può formare oggetto di segnalazione.

di Mariagrazia Pellerino e Giuseppina Giada Ferlisi

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Rivista 231 numero 2 del 2025