Decreto legge 231 - La responsabilità dell'ente e la cancellazione dal Registro delle imprese: un nuovo orientamento della Cassazione

Il presente contributo analizza una recente pronuncia della Cassazione, la quale si è espressa sul delicato rapporto tra la cancellazione dell'ente dal Registro delle imprese e l'estinzione del reato presupposto, contestato ai sensi del d.lgs. 231/2001.

In particolare, una parte della dottrina ed anche della giurisprudenza di legittimità riteneva di applicare, parificandola, la causa di estinzione prevista in caso di morte del reo alla cancellazione dal Registro delle imprese dell'ente; il parallelismo si fondava sul fatto che, a seguito della cessazione dell'attività, l'ente non poteva più operare, andando di fatto incontro alla ‘morte'.

La Suprema Corte ritiene invece che, analizzando il dato normativo, nulla emerge con riferimento alle vicende estintive che caratterizzano l'ente; tale vuoto, tuttavia, non può essere semplicisticamente corretto mediante il ricorso al meccanismo dell'analogia con la morte del reo. Difatti le cause di estinzione del reato sono determinate dal legislatore ed espressamente specificate in tutti i suoi elementi, con la conseguenza che non possono essere estese a situazioni analoghe o simili.

Secondariamente qualora vi fosse stata la volontà di stabilire, anche per l'ente, la medesima causa di estinzione degli illeciti prevista per le persone fisiche, vi sarebbe stata la predisposizione di una norma ad hoc da parte del legislatore.

La Cassazione ha quindi delineato un nuovo orientamento con il quale l'ente ed il singolo professionista saranno chiamati a confrontarsi.

di Francesco Martin

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