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LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETÀ E DEGLI ENTI
Tenuità del fatto: brevi riflessioni sulla posizione dell'enteIl d.lgs. 28/2015, con dichiarate finalità deflattive, ha introdotto nel sistema penale comune la non punibilità per particolare tenuità del fatto, senza tuttavia porsi il problema di specificare se l'istituto operi anche nei confronti dell'ente sotto processo. Partendo dal silenzio serbato sul punto dal legislatore, il contributo offre una sintesi dei due principali orientamenti finora formatisi sulla questione dell'applicabilità della «non punibilità» all'ente, mettendo in luce alcuni profili di maggiore criticità cui danno luogo tanto l'opzione estensiva quanto quella preclusiva. Si evidenzia, in particolare, la difficoltà di individuare un corretto bilanciamento tra le finalità di economia processuale cui si ispira il nuovo istituto, pregiudicate dall'eventuale prosecuzione del procedimento penale nei confronti della sola persona giuridica, e le esigenze di specialprevenzione cui è improntato il d.lgs. 231/2001, messe in crisi dal fatto che la società potrebbe, nell'ipotesi estensiva, sentirsi deresponsabilizzata rispetto all'adozione ed efficace attuazione di Modelli organizzativi o alla messa in atto di condotte riparatorie. Benché non vi siano ragioni sostanziali per inibire all'ente l'accesso alla nuova causa di non punibilità, la sua applicabilità richiede un apposito intervento legislativo che renda l'istituto coerente con i principi fondanti la responsabilità da reato degli enti. di Vittore D'Acquarone |
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