Approfondimento sull'aberrante delitto inerente la tratta di persone di cui all'art. 601 c.p., quale reato presupposto per l'applicazione delle misure di cui all'art. 25 quinquies, d.lgs. 231/2001
Tra i reati presupposto da cui può trarre origine la responsabilità amministrativa dell'ente rientra il reato di tratta di persone, facente parte dei delitti contro la personalità individuale, indicati all'art. 25 quinquies, d.lgs. 231/2001.
Al fine di arginare il fenomeno dei flussi migratori, sovente associato al mercato di esseri umani e di circoscrivere le carenze della legislazione precedente, il legislatore è intervenuto con la l. 228/2003, una norma in grado di valicare ed ammodernare le preesistenti disposizioni codicistiche in materia di schiavitù e realizzare una più moderna fattispecie penale di «tratta di persone».
La l. 228/2003 ha modificato l'art. 601 c.p. prevedendo un inasprimento delle pene previste per il reato di tratta di persone ed apportato importanti mutazioni sul fronte della prevenzione e, più in generale, delle misure di protezione in favore delle vittime.
Più recentemente, il legislatore nazionale ha emanato il d.lgs. 24/2014 relativo alla prevenzione ed alla repressione della tratta di esseri umani ed alla tutela delle vittime che ha sostituito integralmente il previgente art. 601 c.p., il quale ora fornisce una definita enunciazione del delitto di tratta di esseri umani e delle modalità attraverso le quali il reato può trovare configurazione.
di Mario Leone Piccinni
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