Riflessioni sull’applicazione del d.lgs. 231/2001 alle società pubbliche. Il caso di ENAV S.p.A.
Tra le realtà eterogenee cui si applica il d.lgs. 231, vi sono anche le Società pubbliche: la formulazione della norma non lascia dubbi in proposito, anche se il fenomeno tenuto presente dal Legislatore era ben diverso e molto più circoscritto. Tralasciando ogni approfondimento sulla nozione di Società pubblica, possiamo pacificamente affermare che ENAV S.p.A. rientra in tale categoria, perché è disciplinata da alcune norme speciali ed è totalmente partecipata, in modo non occasionale, dallo Stato. La partecipazione non è occasionale perché attraverso essa lo Stato assolve la funzione di tutelare la sicurezza del trasporto aereo.
Tuttavia, ENAV S.p.A. si adatta con difficoltà allo schema tipico previsto dal Legislatore, in quanto, sul fronte del fatturato, non solo non ha bisogno di svolgere pratiche corruttive per acquisire commesse pubbliche, ma ha anche una sorta di garanzia di fatturato grazie al monopolio e al meccanismo di tariffazione previsti dalla legge. Inoltre, sul fronte degli acquisti, non ha libertà di movimento essendo essa stessa considerata dalla legge una stazione appaltante, con la conseguenza che il proprio personale, quando svolge attività di approvvigionamento, assume la veste di potenziale soggetto attivo dei reati di corruzione e concussione. Preme pertanto sottolineare che l' adozione del Modello 231 rappresenta non solo una necessità per l'Azienda ma anche un'opportunità. I meccanismi previsti dal Decreto 231 consentono un'adeguata protezione del management dalla responsabilità erariale e civile. Infatti, con l'adozione di un efficace e trasparente sistema di controllo interno e con l'approntamento di un organico sistema di deleghe e di flussi informativi, si possono minimizzare le ipotesi di “inefficiente organizzazione”, che costituiscono il presupposto della responsabilità.
di Antonio Serafini
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