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STRANIERI, DIRITTO PENALE E RESPONSABILITA' DA REATO: L'ARTICOLO 25 DUODECIES DEL D.LGS. 231/01 - di Maria Antonella Pasculli, Ricercatrice di diritto penale e docente di diritto penale del lavoro Dipartimento di Giurisprudenza- Università degli Studi di Bari “ALDO MORO”



1. L'immigrato come "diverso" nel sistema giuridico.

La percezione del fenomeno migratorio è recepita - da sempre - come effetto per lo più negativo dall'opinione politica e sociale. Gli stranieri sono considerati "diversi", in quanto ‹‹fonte di criminalità e di disagio». Studi in materia hanno sostenuto come le cause di comportamenti devianti siano derivanti dalla mancata integrazione dei soggetti di diversa etnia nel luogo e nel "mondo" di destinazione e dall'appartenere a classi sociali disagiate in quanto economicamente più deboli .
Tra le principali teorie esplicative del fenomeno si è ipotizzato il sistema dei conflitti culturali, che ha individuato la causa nella mancata instaurazione del processo integrativo dello straniero, nella standardizzazione reale e documentata del'equazione straniero uguale criminale . A seguire la teoria della tensione e della privazione relativa, per cui il comportamento deviante ha origine dallo squilibrio esistente tra struttura culturale con determinati obiettivi da raggiungere e struttura sociale che non offre - al contrario - nessuna opportunità per il diverso . Secondo la teoria del controllo sociale i comportamenti criminali cui naturalmente sono portati gli esseri umani siano essi stranieri o no deriva dalla mancanza di controllo sociale sugli stessi immigrati, con la conseguenza che anche l'assenza di leggi o regolamenti in tema può favorire il diffondersi di condotte criminogenetiche . Marginali ma pur sempre rilevanti le elaborazioni costruite intorno al concetto di razza che hanno formulato l'ipotesi della teorie dell' etichetta mento, per cui la criminosità del migrante è frutto di un meccanismo socio-culturale ad opera delle classi dominanti. La differenza somatica, pertanto, prevale in senso assoluto sia sullo status giuridico che sul livello di integrazione che l'immigrato potrebbe raggiungere .
Le ragioni che spingono gli stranieri a comportarsi contra legem hanno varia natura: quella di mera sopravvivenza legata allo svolgimento di attività illegali che forniscono i mezzi materiali per soddisfare i bisogni primari; quelle derivanti dai condizionamenti dello status di clandestino, per cui non potendo lavorare, si commettono reati; quelle conflittuali di rivalsa nei confronti del modello in cui non si realizza l'integrazione. La fenomenologia dello straniero integrato o meno deve essere alla base delle impostazioni metodologiche di analisi della normativa penale in tema.

2. Una panoramica sulla legislazione italiana in tema di immigrazione. Spunti critici.

Raggiungere un paese, uno Stato diverso del proprio può avvenire in due modi b.....

 

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