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Mar, 22 Apr 2025 |
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I RISVOLTI PROCESSUALI DELLA CONFISCA NEL PROCESSO AGLI ENTI - di Giulio Garuti, Ordinario di Diritto Processuale Penale nell’Università di Modena e Reggio Emilia, Avvocato
1. Premesse di contesto Il concetto di illecito "sostanzialmente penale" trova, nell'ambito del d.lgs. n. 231/2001, un campo di elezione dedicato, essendo nota a tutti – in un contesto interpretativo assai dibattuto - vuoi la reale natura della responsabilità degli enti , molto "prossima" a quella penale piuttosto che di altro tipo , vuoi le motivazioni poste a fondamento di quella "truffa delle etichette" che viene perpetrata in questo contesto . Campo di elezione dedicato che, sotto il profilo dell'accertamento, dovrebbe essere garantito dalle forme del processo penale, cui rinviano, in generale, gli artt. 34 e 35, nonché, nello specifico, le previsioni contenute nell'articolato normativo: art. 34 che richiama le forme del processo penale in quanto compatibili; art. 35 che equipara l'ente all'imputato, da un punto di vista processuale, applicando all'ente le regole riguardanti l'imputato, anche in questo caso, in quanto compatibili. Se per un verso, allora, non può sfuggire come il rinvio operato in chiave integratrice alle disposizioni del codice di rito sia chiaramente volto a prevenire fenomeni di "rifiuto" della disciplina richiamata da parte del sistema nel quale è destinata a operare, per l'altro verso, non vi è dubbio che la scelta legislativa effettuata sia stata ispirata non solo dall'esigenza di rendere effettivi gli strumenti di accertamento, ma anche dall'intenzione di dotare l'impresa, sottoposta a procedimento, di un sistema di garanzie in grado di contrastare l'accertamento condotto con gli strumenti suddetti. Sistema di garanzie che, in ragione dell'applicabilità di penetranti sanzioni interdittive provenienti dal sistema penalistico, esige, in punto di ricostruzione dell'illecito, vuoi il rispetto delle garanzie giurisdizionali fissate dagli artt. 6 C.e.d.u. e 14 Patto internaz. dir. civ. pol. , vuoi il rispetto dei parametri costituzionali tipici del rito penale; rispetto, quest'ultimo, che sotto il profilo specifico e del principio della responsabilità del fatto proprio e del principio di colpevolezza, è stato tuttavia sancito dalla stessa giurisprudenza di legittimità che si è pronunciata, a riguardo, nella sua più alta composizione . 2. I vari tipi di confisca richiamati nel sistema disciplinato dal d.lgs. n. 231/2001 in rapporto al sequestro Su questo sfondo, l'analisi dei risvolti processuali della confisca nel processo agli enti deve necessariamente muovere dall'esatta individuazione della natura di tale istituto nell'ambito del microsistema normativo delineato ad hoc dal d.lgs. n. 231/2001 Se la natura di sanzione è pacificamente riconosciuta alla confisca richiamata dagli artt. 9 ("sanzioni amministrative"), 19 ("confisca") e 23 ("inosservanza delle sanzioni interdittive") , qualche perplessità nonché pareri discordanti si registrano invece con riferimento alla confisca richiamata dall'art. 6 comma 5 ("soggetti apicali e modelli di organizzazione dell'Ente") e dall'art. 15 comma 4 ("commissario giudiziale"): rispetto alla prima si oscilla tra la natura di sanzione , la «fisionomia di strumento volto a stabilire l'equilibrio alterato del reato presupposto» , nonché la dimensione squisitamente preventiva ; rispetto alla seconda, invece, accanto a chi, in dottrina, bolla questo rimedio alla stregua di una misura ablatoria derivante da «attività lecita» , si registra la giurisprudenza che riconosce alla stessa la natura di «sanzione sostitutiva» . Da qui, allora, una prima riflessione destinata a investire il processo nella sua fase iniziale, ovvero quella delle indagini preliminari. La diversa natura delle confische presenti nel sistema di cui .....
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