Il punto di vista delle società sulle prospettive di riforma del d.lgs. 231/2001: l'indagine empirica condotta da Tim S.p.a. con l'Università degli Studi della Tuscia
A ventidue anni dalla svolta epocale compiuta dal d.lgs. 231/2001, l'esigenza di una restyling della normativa in esame è ormai diffusamente avvertita e ritenuta improcrastinabile. Con l'obiettivo di fornire all'interprete possibili prospettive di emancipazione della responsabilità ex crimine degli enti, è stata condotta un'indagine empirica mediante un apposito questionario (di seguito, «Survey») per approfondire, presso il mondo imprenditoriale, alcune delle principali scelte di carattere sistematico compiute dal legislatore nel corpus del citato decreto e individuare, dal punto di vista aziendale, le luci e le ombre della disciplina 231, gli ambiti della normativa avvertiti come più problematici nella loro pratica attuazione e, in ottica de lege ferenda, i suoi potenziali profili di revisione. Nel presente contributo sono riportate e commentate le risultanze – elaborate in forma aggregata e anonima – della Survey che ha coinvolto, su un ampio perimetro di indagine, un campione significativo di 211 imprese di media e grande dimensione, quotate e non quotate, che operano in settori merceologici eterogenei. Dall'analisi delle risposte fornite dalle società partecipanti emergono, in una prospettiva evolutiva della normativa in esame, spunti utili e di indubbio interesse per possibili interventi riformatori rispetto a profili rimasti finora non adeguatamente esplorati e che potrebbero, invece, costituire la base per un rilancio della normativa, di cui verrebbe rafforzata la funzione preventiva e, al tempo stesso, la capacità di assicurare agli enti occasioni di dimostrazione dell'estraneità agli illeciti penali.
di Maria Tammaro
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