Il sequestro preventivo nel procedimento a carico degli enti: presupposti, limiti, garanzie e rapporti con le misure interdittive
La tematica del sequestro preventivo finalizzato alla confisca ha tradizionalmente assunto un ruolo centrale nella disciplina della responsabilità dell'ente, non foss'altro perché tale categoria di illecito è stata strutturata per prevenire forme di criminalità del profitto e, quindi, la necessità di sottrarre l'indebito vantaggio conseguito alla commissione dell'illecito costituisce un obiettivo preferenziale del d.lgs. 231/2001. A fronte della centralità dell'istituto della confisca – non a caso qualificata quale sanzione principale – è dello strumento cautelare ad essa preordinato, si pongono rilevanti questioni in ordine alla tutela dell'ente destinatario del sequestro e, soprattutto, di rapporti con il restante apparato cautelare previsto dal d.lgs. 231/2001. Tali problematiche si traducono in primo luogo nella necessità di individuare esattamente i presupposti del sequestro preventivo e, in quest'ottica, si ritengono estensibili i principi recentemente affermati dalle Sezioni unite con la sentenza «Ellade», in ordine alla necessaria motivazione sul periculum in mora. Al contempo, si rileva la necessità di evitare che il sequestro finalizzato alla confisca vada surrettiziamente a configurare una modalità indiretta per conseguire, anche nei casi in cui non sarebbe ammessa, gli effetti di una misura cautelare interdittiva.
di Paolo Di Geronimo
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