Il sistema disciplinare del d.lgs. 231/2001
Il sistema disciplinare del d.lgs. 231/2001 costituisce uno snodo di centrale rilievo per il Modello di organizzazione, gestione e controllo. Per lungo tempo relegato ai margini della riflessione sia dottrinale sia giurisprudenziale, acquista oggi rinnovato interesse e ciò poiché, da un lato, consente di anticipare (nella prospettiva di evitarle) le violazioni penali, innervandosi su logiche essenzialmente cautelative e, dall'altro lato, perché opera da «spia segnaletica» dell'efficacia ed effettiva applicazione del Modello, smascherando quelle costruzioni di tipo meramente cosmetico. Non mancano, tuttavia, i problemi. Ed infatti, presentando natura punitiva, la sanzione disciplinare rischia di entrare in frizione con le garanzie sottese ai princìpi di proporzionalità e determinatezza. La proporzionalità, intesa come giudizio di congruità del complessivo carico sanzionatorio inflitto, finisce per essere compromessa ove la sanzione disciplinare si cumuli con quella penale in senso stretto e con quella giuslavoristica. Anche la determinatezza, a ben vedere, vive di precario equilibrio, perché contesa tra le esigenze di atipicità e flessibilità, consustanziali alla idea di auto-normazione e auto-regolamentazione e quelle di certezza e conoscibilità.
di Lorenzo Pellegrini
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