La sanzione pecuniaria agli enti: problemi e prospettive dell'apparato sanzionatorio previsto dal d.lgs. 231/2001
Trascorsi oltre 15 anni dall'entrata in vigore del d.lgs. 231/2001, ad un'ingentissima produzione esegetica dottrinaria e ad una rilevante estensione della casistica giurisprudenziale non sembra ancora corrispondere un'adeguata presa di coscienza da parte dei soggetti interessati del gravoso impatto punitivo che potrebbe derivare dall'accertamento della responsabilità a loro carico. Da tale considerazione emerge quindi in maniera evidente il fallimento della funzione general-preventiva che dovrebbe caratterizzare il predetto sistema sanzionatorio.
Nel tentativo di analizzare le principali ragioni di tale fenomeno, è indubbio che lo scarso successo «indimidatorio» della presente disciplina deriva anche da alcune evidenti storture proprie dell'attuale impianto sanzionatorio, rinvenibili sia dal punto di vista strutturale che applicativo.
Pur senza voler stravolgere il sistema dalle fondamenta, scopo del presente studio è dunque stato quello di rivedere nel complesso l'«effettività» dell'arsenale sanzionatorio proposto dal d.lgs. 231/2001, indicando poi certi singoli correttivi da apportare alle problematiche più evidenti, nel tentativo di favorire una maggiore sensibilizzazione della materia ai diretti interessati con un conseguente ed auspicabile incremento di adozioni in via preventiva di Modelli di organizzazione e gestione.
di Niccolò Valiani
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