Scelta e composizione dell'Organismo di Vigilanza. Linee guida, prassi aziendale, giurisprudenza
L'articolo affronta il tema della scelta e della composizione dell'Organismo di Vigilanza, con l'obiettivo di fornire un quadro di riferimento il più possibile oggettivo sui fattori da considerare nella valutazione delle possibili alternative. Non di rado, si rileva una «ingenua» quanto superficiale propensione a ritenere che l'adozione del modello e la nomina di un OdV sia di per sé sufficiente. Altre volte la designazione dell'OdV appare come l'ultima scelta, che arriva, sia sul piano temporale sia dell'importanza, a valle di un lungo, laborioso e oneroso percorso. A tale idea, si aggiunge poi spesso vuoi la fretta (nel compiere una decisione necessaria, perché si «scopre» che il Modello lo richiede, ma fino a un certo punto del tutto trascurata), vuoi la necessità di contenere i costi di gestione del Modello, vuoi la presuntuosa valutazione di esponenti aziendali e consulenti, che ritengono che la scelta dell'OdV possa essere il frutto di una personale elaborazione concettuale sul tema, largamente svincolata da qualsiasi «parametro» ufficiale.
di Fabio Ledda
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