La circolazione del modello 231: la responsabilità da reato delle persone giuridiche in Cile
Il 7 maggio 2010, con il deposito dello strumento di ratifica, il Cile è diventato il primo paese sudamericano ad accedere all'OCSE. In tale occasione, considerate le analogie tra l'ordinamento cileno e quello italiano (entrambi paesi di civil law informati al tradizionale principio societas delinquere non potest), il Segretariato del. Working group on bribery -WGB - ha predisposto una missione di assistenza tecnica, nel corso della quale è stato illustrato alle autorità cilene il modello di responsabilità degli enti previsto dal d.lgs. 231/2001, con particolare riguardo ai criteri per l'attribuzione della responsabilità all'ente ed ai fondamenti della cd. colpa di organizzazione.
Il primo punto in comune è costituito dal fatto che anche la Ley 20.393 opta per il principio di specialità della responsabilità da reato degli enti, prevedendo che questa sia possibile solo e soltanto per i delitti espressamente previsti dalla legge, che costituiscono dunque un numerus clausus. Quanto al campo di applicazione soggettivo, la responsabilità si estende, oltre che a tutte le persone giuridiche di diritto privato, anche alle empresas del Estado, categoria che ricomprende sia le imprese create dallo stato, sia le imprese da questo controllate. Infine, anche il modello cileno è informato al principio dell' autonomia della responsabilità dell'ente rispetto a quella della persona fisica, in termini sostanzialmente sovrapponibili a quanto previsto dall'art. 8 del d.lgs. 231/2001.
Nel sistema della Ley 20.393, così come nel modello italiano, l'adozione di un modello di prevenzione è solo formalmente facoltativa da parte dell'ente. Di fatto, l'adozione del modello appare sostanzialmente imposta, una volta che si considerino le conseguenze derivanti dalla mancata adozione.
Quanto alla procedura, il modello cileno ha recepito l'impianto teorico del d.lgs. 231/2001, prevedendo che le indagini per accertare la responsabilità penale dell'ente siano svolte dall'ufficio del pubblico ministero, e che il procedimento sia regolato - oltre che dalle disposizioni speciali dettate dalla Ley 20.393 medesima - dalle disposizioni generali dettate dal codice di procedura penale.
di Fabrizio Gandini
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