Il ruolo delle Linee Guida e della best practice nella costruzione del Modello di Organizzazione e di Gestione e nel giudizio d’idoneità di esso
Il giudizio sull'idoneità del Modello è esposto a criteri soggettivi che possono facilmente condurre all'arbitrio. Sarebbe pertanto opportuna la previsione di una “casa comune” che consenta di individuare criteri condivisi sia dagli enti, che intendono adeguarsi alla normativa ex d.lgs. 231/01 ,sia dai magistrati che sono chiamati a formulare i giudizi. Il rischio è: per gli enti l'incertezza operativa, pur in presenza di una volontà di rispettare la legge, la cui realizzazione comporta, spesso, costi non indifferenti; per i giudici l'arbitrio valutativo le cui conseguenze possono facilmente immaginarsi. L'evidenziata esigenza di avere una “casa comune” è stata avvertita già anni fa negli Stati Uniti dove fu istituita una Commissione, che nel 1991 redasse le Federal sentencing guidelines con la finalità di inserire un'eticizzazione delle attività d'impresa e di fornire ai giudici criteri vincolanti per la valutazione del Modello di Organizzazione e Controllo (compliance program). Il nostro legislatore, invece, nell'estendere l'applicazione del DECRETO alle lesioni personali e all'omicidio colposo, realizzati con violazione della normativa sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, ha optato per una soluzione intermedia: il recepimento di discipline non legislative per formulare il giudizio di idoneità.
di Bruno Assumma
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