I Modelli Organizzativi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro alla luce della sentenza di condanna del Tribunale di Trani
Con la sentenza del 26 ottobre 2009, emessa dal Tribunale di Trani - Sez. di Molfetta, è stata contestata la violazione dell'art. 25-septies del d.lgs. 231/2001. E' stata esaminata esplicitamente la problematica della conciliabilità delle nozioni di interesse o vantaggio, quali presupposti oggettivi della responsabilità degli enti ai sensi dell'art. 5 d.lgs. 231/2001, con l'elemento psicologico della colpa che caratterizza i reati in materia antinfortunistica. Il criterio dell'interesse e del vantaggio è sicuramente compatibile con le fattispecie dolose ma perde aderenza quando lo si trasporta sul piano dei reati colposi. La soluzione indicata dal Tribunale di Trani consiste nel riferire l'interesse o il vantaggio alla condotta colposa connotata da mancata adozione di misure di prevenzione che ha garantito alla società un vantaggio, ad esempio, nella forma di un risparmio di costi. Inoltre, il Tribunale di Trani ha rilevato che i destinatari del DVR sono diversi dai destinatari del Modello 231: il primo, nello specifico, è rivolto ai lavoratori per informarli dei pericoli incombenti in determinate situazioni all'interno del processo produttivo; il secondo si rivolge, invece, a coloro che all'interno della compagine aziendale sono esposti al rischio di commettere reati colposi e provocare lesioni o morte. Dal punto di vista pragmatico, l'adozione di un idoneo Modello Organizzativo in materia di sicurezza è l'unica possibilità per non incorrere nella temibile condanna per “responsabilità oggettiva”. Nella sentenza del Tribunale di Trani, infatti, il Giudice non ha riconosciuto una responsabilità oggettiva delle società per il semplice verificarsi della morte di alcuni operai, ma ha ritenuto sussistente la colpa organizzativa delle società nella mancata o inidonea adozione, con la dovuta diligenza, di un'organizzazione astrattamente e probabilisticamente idonea ad evitare il reato verificatosi.
di Marco Cardia
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