Rivista 231 Rivista 231
     HOME     CHI SIAMO     COLLABORATORI     AVVISI/BANDI 231    TAVOLI 231      COME ABBONARSI
Email: Password:
Dom, 28 Mag 2023
LE RUBRICHE


GLI INTERVENTI
ANNO 2023
ANNO 2022
ANNO 2021
ANNO 2020
ANNO 2019
ANNO 2018
ANNO 2017
ANNO 2016
ANNO 2015
ANNO 2014
ANNO 2013
ANNO 2012
ANNO 2011
ANNO 2010
ANNO 2009
ANNO 2008
ANNO 2007
ANNO 2006
ANNO 2005


LE NOTIZIE


LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETÀ E DEGLI ENTI

Responsabilità sociale versus responsabilità penale dell’impresa: studio sui Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo quali strumenti di legalità preventiva e/o di strategia etico-integrata in ordine alle fattispecie negate e realizzate dal d.lgs. 231/01 e successive modificazioni

La possibile convergenza tra il modello della responsabilità “da reato” delle persone giuridiche e la responsabilità sociale dell'impresa ha la sua visibilità normativa nel testo dell'art. 25-ter e dell'art. 25-septies d.lgs. 231/2001. Tuttavia, solo con l'art. 9 legge 3 agosto 2007, n. 123 si è data attuazione al disposto iniziale della legge delega, ampliando l'alveo applicativo del d.lgs. 231/2001 alla disciplina degli infortuni sul lavoro con una serie di ipotesi colpose. La “fonte di legittimazione” del sistema della responsabilità “da reato” in quanto tale si individua nell'osservanza/inosservanza dell'obbligo di adozione ed efficace attuazione del modello di prevenzione/vigilanza, posto dagli artt. 6 e 7 d.lgs. 231/2001. Ed è proprio rispetto alla formulazione, sia pure poco chiara, dei reati societari ex art. 25-ter che si possono verificare i fattori endogeni ed esogeni della Corporate Social Responsibility.

Le forme di colpevolezza della persona giuridica possono articolarsi attraverso scelte di politica d'impresa; effetti della cultura d'impresa; colpa di organizzazione; colpa reattiva. Le prime due ipotesi richiamano il concetto di dolo, le ultime due varianti interpretano, per quanto possibile, il concetto di colpa.

I Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo, racchiudono in sé una triplice realtà ontologica; essi, infatti, costituiscono uno strumento applicativo di organizzazione aziendale, un costo; si fondano su di una logica preventiva, atteggiandosi giuridicamente come causa di esclusione della punibilità dell'ente. I Modelli dovranno, in quanto tali, essere adeguati alla prevenzione dei reati; presupporre la natura e l'estensione dei poteri delegati; essere adottati ed attuati prima della commissione del fatto-reato; indicare specifici protocolli di formazione e di attuazione delle decisioni dell'ente in funzione dei tipi di attività nel cui ambito possono essere commessi reati; prevedere, in relazione alla natura ed alla dimensione dell'organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell'attività nel rispetto della legge ed a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio; essere “efficaci”.

di Maria Antonella Pasculli

[visualizza l'articolo completo]

LE RIVISTE

L'ULTIMO NUMERO

2 - 2023

Rivista 231 numero 2 del 2023

articoli abstract


TUTTI I NUMERI

RICERCA ARTICOLI

E' possibile filtrare l'elenco degli articoli compilando i campi sottostanti.

Ricerca per ANNO:

Ricerca per AUTORE:

Ricerca per SEZIONE:

Ricerca per TESTO:


INDICE ANALITICO