Modello Organizzativo e Corporate Social Responsibility: la via etica alla 231
Le scelte d'impresa condizionano in modo diretto la vita di una serie di soggetti che, a diverso titolo, sono “portatori d'interesse” (o stakeholders) rispetto all'attività dell'impresa medesima. In quest'ottica, si potrà parlare di Corporate Social Responsibility, definizione utilizzata per far riferimento all'“integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. E' infatti evidente che il comportamento socialmente responsabile dell'impresa supera il mero rispetto delle prescrizioni minime e degli obblighi giuridici immediatamente applicabili, per tentare invece di dare una risposta positiva alle esigenze dei vari stakeholders.
Tra i Modelli Organizzativi ex d.lgs. 231/01 e i presidi di CSR vi sono alcune analogie. Innanzitutto, entrambe le categorie sono volontarie: come non esiste una norma che obblighi l'ente ad adottare un Modello Organizzativo ex d.lgs. 231/2001, così la volontarietà dell'azione è intrinseca al concetto di CSR. Un secondo elemento attiene la peculiarità dei reati inseriti nel “catalogo” degli artt. 24 ss. d.lgs. 231/2001: sono in gran parte reati a forte impatto sociale, spesso caratterizzati dalla particolare riprovazione collettiva rispetto ai fatti; se i reati contro la P.A. minano la struttura sociale in cui la collettività opera, alcuni reati societari possono avere gravi ripercussioni su numerosi risparmiatori, così pure destano particolare sdegno ipotesi quali lo sfruttamento della persona umana nelle sue varie declinazioni, mentre il continuo succedersi di infortuni sul lavoro appare ormai riconosciuto come una delle più gravi piaghe che affliggono il contesto socie del nostro Paese. Sono di conseguenza reati che colpiscono non solo la collettività in generale, bensì direttamente una serie di stakeholders ben identificabili nelle categorie di appartenenza.
In conclusione, la definizione di un Modello Organizzativo “socialmente responsabile” potrà portare all'azienda benefici sotto il profilo dell'economicità, della gestione, della sicurezza, e contribuendo nel contempo ad un miglioramento dell'eticità del comportamento dei propri rappresentanti e collaboratori.
di Tommaso E. Romolotti
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